hangover dopo una festa con bicchieri di vino e coriandoli sulla tavola

Dopo le sbornie, arrivano le leggende

Rimedi da hangover tra miti cinematografici, folklore internazionale e qualche verità medica
Di Discover Wineries
5 Agosto 2025

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C’è sempre qualcuno pronto a suggerire un rimedio miracoloso dopo una notte di eccessi. Caffè nero, zuppa di cipolle, birra al risveglio o intrugli degni di una pozione medievale, da secoli l’essere umano combatte l’hangover con ogni mezzo, spesso più creativo che efficace.

Ma cosa c’è di vero in tutto questo? Quali sono solo leggende metropolitane e quali, invece, affondano le radici in qualche principio fisiologico

Rimedi che fanno folklore più che effetto

Tre rimedi da hangover tra mito e cultura popolare internazionale.

Negli Stati Uniti il “prairie oyster” è un classico da film: un bicchiere con uovo crudo, salsa di pomodoro, salsa Worcestershire, pepe nero e una dose abbondante di coraggio. Secondo la tradizione, questa miscela rimetterebbe in sesto anche il più malridotto dei festaioli. In realtà, l’unico effetto garantito è quello di turbare lo stomaco ancora provato dall’alcol della sera prima. 

In Giappone si punta sul rigore orientale, prugne in salamoia (umeboshi) e tè verde bollente. In Francia, invece, si serve una classica zuppa di cipolle, calda e confortante, ma non esattamente l’ideale per chi deve affrontare una giornata in ufficio. I tedeschi, infine, scelgono la strada più diretta, bere ancora. La konterbier, o birra “di compensazione”, è il cuore del cosiddetto “hair of the dog” – curarsi con ciò che ha causato il male. Peccato che sia, in realtà, un autogol metabolico

Tutte queste soluzioni hanno una cosa in comune, sembrano funzionare solo perché prolungano lo stordimento. Ma quando l’effetto svanisce, i postumi si presentano più forti di prima.

La verità sul mal di testa da alcol

Dalla beuta al cervello passando per l’alcol: il viaggio invisibile che scatena il mal di testa.

Per capire perché questi rimedi non funzionano, bisogna partire da cosa succede nel corpo quando beviamo troppo. L’alcol etilico, o etanolo, è una sostanza che il nostro fegato metabolizza in due fasi: prima lo converte in acetaldeide, una molecola tossica, poi in acetato, che è innocuo. Questo processo richiede tempo, e non può essere accelerato da rimedi casalinghi. 

Nel frattempo, l’alcol inibisce un ormone chiamato vasopressina, responsabile del controllo dei liquidi corporei. Risultato, l’organismo elimina più acqua del normale attraverso l’urina, portando a una disidratazione sistemica. Il cervello, che contiene una grande percentuale di acqua, ne risente, si contrae leggermente, e questo movimento esercita tensione sulle membrane e sui recettori del dolore. È una delle principali cause del mal di testa post-sbornia

Ma non è tutto. L’alcol provoca anche una riduzione della glicemia, un’irritazione delle pareti gastriche, uno squilibrio elettrolitico e una risposta infiammatoria a livello immunitario. Il risultato è un insieme di sintomi che comprendono spossatezza, nausea, sensibilità alla luce, tachicardia e quel senso di intontimento che dura ben oltre il risveglio.

Bere ancora peggiora le cose?

Il gesto automatico di chi cerca sollievo nell’alcol la mattina dopo.

Sì, bere alcol al mattino può dare un sollievo temporaneo, ma solo perché si ripristina lo stordimento, i livelli di etanolo nel sangue risalgono e il sistema nervoso centrale si “anestetizza” di nuovo, ma così facendo si rimanda semplicemente il recupero. Quando l’alcol scende di nuovo, i postumi arrivano amplificati. 

È un meccanismo pericoloso, che può perfino avvicinare a comportamenti compulsivi. Usare l’alcol come sedativo per l’hangover è come spegnere la spia dell’olio dell’auto con un colpo di martello, non risolve il problema, lo nasconde fino al guasto.

Cosa funziona davvero?

Frutta fresca, succhi e colori, la risposta naturale del corpo dopo l’alcol.

Poche cose, ma funzionano. Prima di tutto, l’acqua, reidratare l’organismo è fondamentale, bere abbondantemente già prima di andare a dormire può ridurre l’intensità dei sintomi. Anche i sali minerali e gli zuccheri aiutano a ristabilire l’equilibrio. Un pasto leggero e digeribile può calmare lo stomaco e stimolare il metabolismo epatico. E poi, ovviamente, il tempo, il corpo ha bisogno di ore per smaltire del tutto l’alcol, e non c’è modo di accelerare questo processo. 

Vitamine del gruppo B, miele, frutta fresca e succo di limone sono alleati utili, ma non miracolosi. Servono a sostenere le funzioni cellulari, ma non cancellano gli effetti dell’intossicazione. Le leggende sono divertenti, la fisiologia no, ma ci salva.

Raccontare i rimedi da hangover fa parte del rituale collettivo della sbronza: il giorno dopo si ride, si condivide, si ricostruisce la notte passata con un misto di vergogna e complicità. Ma sapere come funziona davvero il nostro corpo dopo un eccesso non rovina il gioco. Anzi, ci aiuta a rispettarlo. Perché anche il piacere del vino, se conosciuto fino in fondo, diventa cultura. E la cultura – anche quella del bere – è l’unico vero antidoto a ogni sbornia.

E se vuoi capire davvero cosa succede nel tuo corpo quando bevi, tra enzimi, molecole e segnali nervosi, continua a seguirci: presto un nuovo articolo racconterà l’alcol attraverso la lente della biochimica.

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