calice di vino rosso con decanter in ambiente naturale per articolo sui vini naturali

Vini naturali, cosa sono davvero?

Un fenomeno in crescita, tra entusiasmo e confusione
Di Discover Wineries
1 Agosto 2025

Indice dei contenuti

Negli ultimi anni il mondo del vino ha visto emergere con forza una categoria tanto affascinante quanto dibattuta, i vini naturali. Un’espressione che, a dispetto della semplicità apparente, solleva interrogativi complessi e divide nettamente le opinioni tra chi ne abbraccia la filosofia produttiva e chi ne contesta persino l’esistenza come categoria definibile.

Mentre fiere, wine bar ed enoteche specializzate si moltiplicano e gli scaffali si arricchiscono di nuove etichette, cresce anche la curiosità dei consumatori, affiancata da un certo disorientamento. 


Che cos’è davvero un vino naturale? E soprattutto, in cosa si distingue da quello convenzionale? La risposta non è semplice, ma sempre più appassionati iniziano a porsi queste domande, spinti dalla voglia di scoprire un modo diverso – e forse più autentico – di interpretare il vino.

Una definizione ancora discussa

Vendemmia manuale con cestino di vimini: una delle pratiche fondamentali condivise dai produttori di vino naturale.

Non esiste, ad oggi, una definizione univoca o legalmente riconosciuta di vino naturale. A differenza dei vini biologici o biodinamici, il termine non è regolato da un disciplinare ufficiale, né è previsto come categoria formale in etichetta. Persino Wikipedia, in passato, lo ha definito in modo impreciso, associandolo erroneamente alla certificazione biologica. Solo di recente ha corretto questa impostazione in senso più neutrale.


Del resto, la stessa comunità degli addetti ai lavori resta spaccata, nel 2024, ad esempio, l’enologo Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha dichiarato che i vini naturali “non esistono”, parlando di un concetto fuorviante per il consumatore. Una posizione netta che riflette il clima acceso del dibattito.


Tuttavia, al di là delle polemiche terminologiche, un punto è condiviso, quando si parla di vino naturale, ci si riferisce a una filosofia produttiva basata sull’intervento minimo dell’uomo, sia in vigna che in cantina. In pratica, uve coltivate senza sostanze chimiche di sintesi e vinificazione che rinuncia a tecnologie invasive e additivi esterni, fatta eccezione – in molti casi – per un uso moderato di anidride solforosa. 

I principi condivisi dai produttori

Se non esiste una legge, esistono però diverse associazioni che promuovono i vini naturali attraverso protocolli interni. In Italia le più attive sono VinNatur (ne abbiamo parlato in questo approfondimento dedicato), ViniVeri, Triple “A”, Vignaioli Artigiani Naturali, Vino Crudo e Renaissance des Appellations Italia.

 
Ciascuna ha una propria carta dei principi, ma i punti comuni sono numerosi. Tra le pratiche più frequenti troviamo la raccolta manuale delle uve, l’esclusione di pesticidi, diserbanti e concimi chimici, l’impiego esclusivo di lieviti indigeni, nessuna chiarificazione o filtrazione invasiva, e l’assenza di additivi enologici estranei, fatta salva – in alcuni casi – la possibilità di aggiungere minime dosi di solforosa.


Il protocollo francese “Vin Méthode Nature”, riconosciuto a livello nazionale dal 2020, rappresenta un primo tentativo di normazione, ma non ha ancora valore internazionale. E anche in questo caso, la filosofia prevale sulla regola scritta, il vino naturale si riconosce prima nella vigna e nella cantina che in un disciplinare ufficiale.

Le radici del movimento naturale

Anche se l’interesse per i vini naturali è esploso solo negli ultimi due decenni, le radici del movimento affondano in una tradizione antica. Già nel 1907, in Francia, si verificarono proteste contadine contro la contraffazione del vino. 


Negli anni ’80, grazie a figure come Marcel Lapierre e Jules Chauvet, considerati i padri fondatori del movimento moderno, si è delineata una nuova visione enologica, rilanciata poi da Nicolas Joly nei primi anni 2000. 


Oggi questa visione si è moltiplicata in esperienze diversificate, che puntano tutte in una direzione, recuperare una viticoltura autentica, rispettosa dell’ambiente e delle trasformazioni naturali dell’uva, pur con l’attenzione e la competenza del vignaiolo contemporaneo. Non si tratta di nostalgia, ma di una scelta consapevole, fatta di artigianalità e responsabilità.

 

Esperienze sensoriali fuori dagli schemi

Riflessi ambrati, torbidità, aromi fuori dagli schemi, il vino naturale sorprende anche alla vista.

Dal punto di vista sensoriale, i vini naturali presentano caratteristiche che possono spiazzare chi è abituato ai vini convenzionali. Il colore può risultare torbido, il profilo aromatico più selvatico, la bocca più ruvida o spigolosa. Alcuni mostrano tratti ossidativi o una maggiore acidità, dovuti all’assenza di chiarifiche e stabilizzazioni. 


Ma superato lo scoglio delle abitudini, molti scoprono vini profondi, espressivi, vivi, capaci di raccontare in modo più diretto il territorio e l’annata. Naturalmente, esistono anche aspetti critici, dalla variabilità sensoriale alla fragilità del prodotto, fino al prezzo medio più alto, legato alla bassa resa e alla manodopera intensiva. 

Una scelta che richiede consapevolezza

Etichette artigianali, assaggi genuini e ambienti autentici, il vino naturale si scopre nei luoghi che gli somigliano.

I vini naturali non si trovano nei supermercati, ma in enoteche specializzate, wine bar selezionati o direttamente dai produttori. Molti e-commerce oggi si dedicano esclusivamente a queste etichette. Per orientarsi, la cosa migliore è farsi consigliare da chi li conosce, costruendo nel tempo un rapporto di fiducia con i vignaioli o con chi li rappresenta.


Non si tratta solo di una moda passeggera, il vino naturale è una scelta produttiva consapevole, una risposta concreta alla standardizzazione del gusto. Che si scelga di abbracciarla o meno, è importante sapere che ha un ruolo crescente nel panorama vitivinicolo.


Chi desidera approfondire le differenze rispetto al vino biologico può leggere anche il nostro articolo dedicato: Vino biologico: cos’è, come si produce e le regole da rispettare.


Esplorare i vini naturali con curiosità e apertura è il primo passo per capire se fanno per noi. Perché in fondo, ogni sorso racconta una storia: quella del territorio, della vendemmia e di chi, giorno dopo giorno, sceglie di fare il vino in modo diverso.

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