Quante volte ci siamo chiestim o abbiamo sentito chiedere, “è meglio il Franciacorta o lo Champagne?”. In effetti, sono entrambi spumanti, ma la domanda nasce spontanea soprattutto perché vengono prodotti con lo stesso metodo di spumantizzazione. Allora, vediamo insieme, quali sono le differenze e le affinità tra queste due meravigliose bollicine e, soprattutto, se è possibile dare una risposta definitiva alla fatidica domanda.
Partiamo da un dato inconfutabile: sia il Franciacorta che lo Champagne sono prodotti con lo stesso metodo di spumantizzazione. In Francia è noto come metodo champenoise, mentre in Italia lo chiamiamo metodo classico. Tradizionalmente, si attribuisce la nascita di questo procedimento alla Francia, con la leggenda di Dom Pérignon verso la fine del 1600; tuttavia, alcuni recenti studi storici suggeriscono che le prime sperimentazioni sui vini frizzanti potrebbero essere nate in Italia, ben prima del 1700. Questa, però, è l’unica vera affinità tra i due spumanti, perché la prima grande differenza, infatti, è il terroir: quel mix unico di aspetti geologici, climatici, ambientali, culturali e tradizionali di un territorio. In questo caso, parliamo delle caratteristiche irripetibili di Franciacorta e Champagne, ed è proprio qui che iniziamo a vedere un vero e proprio abisso tra il celebre spumante francese e il nostro grande Franciacorta DOCG.
Le origini del terroir della regione dello Champagne

Quando si parla di terroir si entra nel vivo delle differenze tra Champagne e Franciacorta. La Champagne, a est di Parigi, ha origini marine, un tempo lì c’era il mare; infatti, i suoli sono ricchi di sedimenti calcarei come il gesso e le marne, un mix di argilla e calcare. Questa composizione è ideale per la viticoltura perché sia il gesso che l’argilla trattengono bene l’acqua, assicurando nutrimento costante alle radici, inoltre la loro friabilità permette alle radici di andare in profondità, garantendo idratazione anche nei periodi più caldi. Trovandosi sul 49° parallelo, al limite massimo per la viticoltura, la Champagne ha poche ore di sole l’anno, quindi le uve maturano lentamente, mantenendo un’acidità spiccata e un basso contenuto di zuccheri; da qui nascono vini base perfetti per la rifermentazione in bottiglia tipica del metodo classico, caratterizzati da alta acidità, gradazione alcolica moderata ed eccellente predisposizione all’affinamento sui lieviti.
Le origini del terroir della regione del Franciacorta

La Franciacorta, invece, deve la ricchezza dei suoi suoli a una morena di origine glaciale. Di fatto, si tratta di un accumulo di detriti rocciosi trascinati a valle dal lento scivolamento di un ghiacciaio proveniente dalla vicina Valle Camonica, appena a nord del Lago d’Iseo. Questo si traduce in un suolo sabbioso e ricco di limo, quindi ben drenato e pieno di detriti organici, utili per la nutrizione delle viti. L’influenza del Lago d’Iseo è fondamentale per il clima della Franciacorta perché in estate rinfresca l’aria, evitando stress idrico per le viti, mentre in inverno mitiga le temperature, evitando gelate troppo intense. Inoltre, le escursioni termiche giorno-notte durante la maturazione dell’uva garantiscono aromi intensi. Questo clima, decisamente più mite rispetto alla Champagne, consente alle uve di maturare più rapidamente, dando vita a spumanti leggermente più alcolici e più aromatici, con note fruttate, agrumate e floreali.
Le uve del Franciacorta e dello Champagne: un confronto tra vitigni e tradizioni
Due territori, due tradizioni enologiche e un confronto che affascina da sempre gli appassionati di bollicine. Champagne e Franciacorta, simili nella tecnica ma unici nella loro essenza.
I vitigni dello Champagne: tradizione e varietà

Il disciplinare dello Champagne prevede come uve principali lo Chardonnay, circa il 30%, che è un’uva bianca, il Pinot Noir, circa il 40%, che è un’uva rossa, e il Pinot Meunier, circa il 30%, anch’essa un’uva rossa. Ci sono poi altre uve consentite, come l’Arbane, il Petit Meslier, il Pinot Blanc e il Pinot Gris, anche se, la loro diffusione è piuttosto limitata. La distribuzione dei vitigni nella regione è piuttosto variegata: il Pinot Noir, per esempio, si concentra nella Montagne de Reims, mentre lo Chardonnay trova la sua espressione migliore nella Côte des Blancs.
I vitigni della Franciacorta: innovazione e identità

In Franciacorta, invece, il disciplinare prevede lo Chardonnay per il 78%, il Pinot Bianco per il 3%, il Pinot Nero per il 18%, mentre il Pinot Meunier non è consentito. Al suo posto troviamo l’Erbamat, fino a un massimo del 10%. L’Erbamat è un vitigno autoctono che, in passato, era quasi dimenticato ma che oggi sta trovando nuova vita, soprattutto a causa del cambiamento climatico. Lo Chardonnay e il Pinot Bianco maturano molto velocemente, rischiando di perdere acidità e di arricchirsi troppo di zuccheri, mentre l’Erbamat, che matura lentamente e mantiene una buona acidità, svolge così un ruolo di equilibrio nella cuvée di Franciacorta.
Le Cuvée e l’affinamento sui lieviti
Per quanto riguarda l’affinamento sui lieviti, il disciplinare del Franciacorta prevede un minimo di 18 mesi, mentre per lo Champagne il minimo è di 15 mesi. A livello organolettico, questi tre mesi di differenza non sono così percepibili, anche perché, raramente i produttori si limitano ai minimi previsti dalla legge. Una differenza curiosa riguarda la versione Satèn del Franciacorta, unica al mondo. Per essere definito Satèn, il Franciacorta deve avere almeno il 50% di Chardonnay, affinare per almeno 24 mesi sui lieviti e avere una pressione inferiore rispetto agli altri spumanti, circa 5 atmosfere invece di 6. Questo rende la bollicina più cremosa e delicata, offrendo un’esperienza gustativa più morbida ed elegante.
Franciacorta vs Champagne. Una scelta o una questione di gusto?

Tornando alla domanda iniziale: è meglio il Franciacorta o lo Champagne? La verità è che questa domanda non ha molto senso. Sarebbe come chiedere se sia meglio una sinfonia di Beethoven o una di Mozart, Sono due frutti diversi, entrambe seguono le stesse regole armoniche, ma ciascuna ha uno stile unico e inconfondibile. Oggi questi paragoni vengono fatti più di rado. La Franciacorta, con forza e costanza, sta conquistando un posto di rilievo nel panorama internazionale, facendosi apprezzare e rispettare per quello che è, senza bisogno di confronti. E forse è proprio questa la risposta definitiva alla questione.